L’aggeggino che vedete qui è un RFID sottocutaneo, contiene un microchip ed è del modello impiantato in milioni di animali da compagnia in europa.
Contiene un codice unico identificativo registrato nelle ASL che associa l’animale al proprietario e si legge tramite uno scanner magnetico.
Presenta un picccolo problema nell’applicazione, dato che migra con facilità nel corpo dell’animale, rendendo più complicata la lettura.
Questo invece è un bolo ruminale, nel quale viene inserito l’RFID, che viene fatto ingoiare agli animali da allevamento. E’ studiato per stazionare nel rumine (uno dei quattro stomaci dei ruminanti) eliminando così il problema della migrazione e rendendo possibili letture automatizzate da lettori fissi.